mercoledì 22 dicembre 2010

Pacchi di solidarietà



Come ogni anno l’ultimo sabato di Novembre si è svolta la Colletta Alimentare. Quest’evento, ideato e gestito dal Banco Alimentare, punta, mediante il prezioso aiuto di migliaia di volontari, alla raccolta di prodotti alimentari di primaria necessità da donare, in seguito alle famiglie che vivono sotto la soglia di povertà. In tutti i supermercati di Castel di Sangro delle persone in divisa gialla hanno distribuito volantini per l’intera giornata, incitando la clientela a partecipare a questa forma di solidarietà, ovviamente tra i tanti volontari di Castel di Sangro c’erano anche i ragazzi del Liceo Scientifico, che devono i loro ringraziamenti per questa fantastica esperienza al prof. re Fioritto, organizzatore di questa zona. Questa non è l’unica funzione del Banco Alimentare, che si impegna quotidianamente per cercare di migliorare la vita altrui. Come ogni anno anche questa volta è stato un grande successo, e per gli anni a venire si spera in una partecipazione sempre maggiore.

        Francesco Belfiglio

Visita al Papa

Città del Vaticano - Il 27 ottobre 2010 si è tenuta in piazza San Pietro un’udienza del Santo Padre. All’evento abbiamo partecipato anche noi, accompagnati dalle professoresse Sigismondi, Caruso, Gasparri e Giampaolo.
Intorno alle 9:30 siamo arrivati in Piazza S. Pietro, simbolo della Chiesa che accoglie maternamente tutta l’umanità. Il Papa Benedetto XVI è arrivato alle 10,30, prima di iniziare l’udienza ha fatto il giro sulla sua “papa mobile”, ricevendo calorosissimi saluti da tutti.
La catechesi del Pontefice è stata fatta per la quarta volta su una donna medievale dell’Europa cattolica, Santa Brigida. Lei, come Santa Elisabetta, è stata sposa e madre esemplare, per poi vivere in monastero nella «preghiera, la penitenza e facendo opere di carità». In seguito, compì numerosi pellegrinaggi nell’Europa cristiana, in un momento in cui la Chiesa non era ancora divisa. Santa Brigida è perciò un modello per le famiglie, per le mogli e le madri, per le vedove e per l’Europa tutta. Infatti, Papa Benedetto XVI ha ricordato che «Giovanni Paolo II proclamò santa Brigida di Svezia compatrona d’Europa». L’intera piazza ha seguito in silenzio il discorso di Sua Santità, un intervento davvero toccante ed emozionante perché vicino a tutti.
Dopo il discorso del Santo Padre sono cominciati i ringraziamenti: una lunga lista di gruppi provenienti da Brasile, Canada, Spagna, Francia, Polonia, Germania, Italia e da tanti altri Paesi. Tra questi c’eravamo anche noi. Non ci sembrava vero. Nei minuti di attesa, lingua dopo lingua, nome dopo nome, l’ansia era alle stelle e quella lunga lista ci sembrava interminabile, poi finalmente abbiamo potuto dare sfogo alle nostre emozioni con un forte urlo di risposta al ringraziamento del Papa, che in particolar modo ha voluto ringraziare i fedeli, provenienti dalla diocesi di Sulmona Valva, accompagnati dal Vescovo Angelo Spina, il quale ha voluto ricambiare la visita del Papa a Sulmona del 4 luglio 2010.
Al termine dell’Udienza Generale, Benedetto XVI ha anche lanciato un appello riguardo il terribile ‘tsunami‘ che si è abbattuto sulle coste dell’Indonesia, colpita anche da un’eruzione vulcanica. Il pontefice ha espresso il suo più vivo cordoglio per le vittime e si è detto profondamente vicino alla popolazione del Benin, colpita da continue alluvioni. Ha inoltre invitato la comunità internazionale a fornire tutto il possibile aiuto per questa popolazione.
E’ stata davvero una bella esperienza che ci ha permesso di incontrare il Papa e di trascorrere momenti insieme, non solo con i fedeli della nostra diocesi, ma anche con ragazzi di altre città e addirittura di altre nazioni. E’ stato davvero piacevole vedere numerose persone diverse, ma unite dalla stessa fede.
                Leopoldo Belli

L’amor che move ‘l sole e l’altre stelle

Era il 4 maggio 2010 quando è iniziata la mia emozionante avventura con la scuola estiva di Fisica e Scienze Naturali al laboratorio scientifico sotterraneo del Gran Sasso. Lo stage regionale, riservato ai venticinque ragazzi più bravi nell’area scientifica della classe terza superiore, consisteva in dodici ore di lezioni frontali, sessanta ore di attività laboratoriali e undici ore di seminari.
Il mio primo step è stata la prova d’ammissione, insieme ad altri cinque studenti del nostro istituto, presso il Liceo Scientifico “F.Masci” di Chieti, dove dovevo rispondere a cinquanta domande di Fisica, Matematica e Biologia. Dopo una settimana arriva il responso: ammessa! Non ci credevo… eppure era proprio vero. A quel punto l’entusiasmo aumentava, d’altra parte serpeggiava anche la sensazione di non essere all’altezza … quante paranoie!
Comunque il 14 giugno seguente sono partita per Assergi, paesino vicino L’Aquila e ho visto per la prima volta i così tanto rinomati laboratori. Lì il famoso fisico Antonino Zichichi (da un’idea del 1979) li fece costruire e, dopo dieci anni di idee e proposte astratte, quest’anno per la prima volta il progetto ha preso vita, dando luogo allo stage. Appena arrivata mi sono immediatamente imbattuta nei primi seminari e sin da subito ho capito che queste due settimane sarebbero state una full-immersion nella scienza, anzi, più esattamente un “ritiro spirituale”. Okay, sapevo che Assergi era un paese estremamente piccolo, ma non mi aspettavo che l’albergo fosse isolato anche da questo microscopico centro, infatti si trovava alla base delle funivie! Nessuna via d’uscita, solo io e la scienza!
Dopo aver seguito seminari tenuti da importanti professori universitari, come Umberto Villante, riguardanti il DNA ricombinante, le nanoscienze o le tempeste solari, si è passati alla pratica: la sperimentazione. È stato un continuo intreccio tra fascino e divertimento da far inarcar le ciglia. Siamo partiti dalla Fisica per poi dedicarci alla Biologia. E così mi sono ritrovata faccia a faccia con nomi ed esperienze che conoscevo grazie ai testi scolastici. Spinta da un’irrefrenabile curiosità, ma soprattutto armata di tanta pazienza, ho verificato proprio con i miei occhi, con le mie mani, con la mia mente ciò che avevo studiato: la legge di Hooke, Stevino, Boyle o la spinta di Archimede, i famosi Drosophila Melanogaster di Morgan, questa volta utilizzati non per studiare i meccanismi ereditari legati al cromosoma X , ma per dissezionarli.
Come cambia tutto quando procediamo oltre rispetto alla pagina del libro! Prende vita!
Queste ovviamente sono solo alcune delle tante cose che hanno fatto palpitare quelle mie due settimane. Certo, per comprendere appieno quegli argomenti e quelle emozioni, bisognerebbe che ognuno vivesse un’esperienza del genere in prima persona. Non basta un semplice elenco o una sterile relazione per raccontare tutto. Sì, potrei descrivere accuratamente ogni singolo esperimento fatto o seminario seguito, ma non riuscirei a comunicare una così grande quantità di emozioni ed esperienze.
So di essere tornata a casa più ricca, di essere già pronta per una nuova partenza, che ho acquisito un’importante esperienza che mi rende capace di capire quali siano veramente le mie passioni. Come fanno tanti miei coetanei a considerare questa materia noiosa e difficile?  Naturalmente abbiamo gusti ed inclinazioni diverse, per fortuna! Ma, siamo sicuri di stuzzicare sempre la nostra curiosità, armarci della necessaria determinazione e... mettere quell’indispensabile pizzico di fantasia ogni volta che ci mettiamo a studiare?

                Fabrizia Mininni

Realtà aumentata

Cos'è la Realtà Aumentata?
La Realtà Aumentata (dall'inglese Augmented Reality) è un sistema di grafica interattiva che permette di oltrepassare in tempo reale i confini tra realtà e virtuale attraverso l'aggiunta, in tempo reale di spettacolari elementi multimediali e interattivi.
può far pensare ad un’associazione alla realtà virtuale o alle tecniche di montaggio video ma basta soffermarsi su alcuni concetti fondamentali che rendono la Realtà Aumentata unica nel suo genere:
  • realtà virtuale = mondo virtuale
  • Realtà Aumentata = integrazione fra immagini reali ed oggetti virtuali (mondo reale + oggetti virtuali)
Una delle novità è che non si è vincolati solamente ad una visualizzazione su schermo, ora qualsiasi superficie può diventare un supporto per visualizzare il flusso video in Realtà Aumentata! Rendiamo la cosa più semplice! L'abbiamo vista di sicuro al cinema in numerosi film in cui i protagonisti, indossando un paio di occhiali tecnologici, osservano la realtà ricca di indicatori (orologio, bussola, termometro...) e descrizioni di luoghi e persone utili (anche vocali). Questa tecnologia, come molte altre, è stata sperimentata prima in ambito militare (ad esempio sui display degli aerei) e medico. Negli ultimi tempi si è parlato dell'utilizzo di questa tecnologia in ambito culturale: indossando degli occhiali appositi possiamo camminare all'interno di una città antica come Pompei vedendola nel suo antico splendore (come nuova)! Sicuramente in futuro non potremo fare a meno di indossare occhiali che possono fornirci i nome dello sconosciuto che ci viene incontro in una strada, fino a quel momento possiamo sognarlo!
 Pietro Giancola

Terroni si nasce?



“Costruiamo una nuova Italia”, questo è il messaggio che Pino Aprile ha mandato, durante la presentazione del suo libro “Terroni” al Teatro Tosti di Castel di Sangro, agli alunni dei vari Istituti venuti all’appuntamento.
L’imminenza delle celebrazioni per l’anniversario dell’Unità d’Italia ha portato nelle nostre biblioteche decine di libri su questo argomento, tra questi quello che ha avuto più successo è proprio “Terroni”, per un motivo in particolare… Racconta una verità alquanto scomoda.
Non solo fratellanza e buoni propositi hanno mosso i piemontesi, ma anche un bisogno spasmodico di denaro, di cui il Regno delle Due Sicilie non era affatto sprovvisto.
Omicidi, furti, stupri, saccheggi, questa è la storia secondo Pino Aprile, una storia che il Nord da buon vincitore ha oscurato, continuando da allora a criticare i meridionali, ritenerli inferiori, dei banditi, niente di più, e forse anche qualche cosa di meno.
Il risultato di questo comportamento, soprattutto quando è stato assunto anche dai politici, ha portato all’enorme divario che c’è oggi, leggi e riforme che colpiscono solo in base alla locazione geografica, e disparità uniformi solo al varcare di una linea immaginaria che determina l’inizio della “Terronia”.
I grandi ideali di Mazzini sono stati utilizzati come copertura per poter mandare la feccia del Nord (i famosi mille), accompagnati da mercenari bulgari, alla conquista del Sud, istituendo per la prima volta, anni prima dei gulag russi o dei lager tedeschi, veri e propri campi di concentramento, i morti venivano sciolti nella calce viva quindi i dati sulle vittime sono molto approssimativi, ma si stimano oltre un milione di morti.
Questi “grandi eroi” hanno avuto i più alti meriti militari, non solo per aver lottato circa 12 anni contro “sporchi banditi”, ma anche per aver assassinato centinaia di migliaia di cittadini, aver distrutto centinaia di centri cittadini, come Venafro in Molise, e per aver portato avanti un genocidio che non ha avuto esito, dato che si parla ancora della questione meridionale.
Questo regime di terrore istituito dai nuovi padroni provocò il primo spopolamento del Sud, oltre 20 milioni di meridionali nei decenni seguenti l’unificazione emigrarono dal Mezzogiorno, e quando ciò venne dichiarato reato e impedito durante il fascismo, anche all’interno della stessa Italia, furono fermati con randelli e fucili.
Questi fattori, aggiunti alla chiusura dei più importanti stabilimenti industriali del Sud a causa della miopia del nuovo Stato nei loro confronti e all’incapacità dei politici, hanno portato al primo grado di subordinazione che in un secolo e mezzo non ha potuto fare altro che aumentare.
Ora, dopo essersi presi tutto, ci ritengono una palla al piede e vogliono la secessione… eh beh come biasimarli, dopotutto siamo “terun”.

                Francesco Belfiglio

L’Europa si confronta: i giovani e l'educazione

Dal 19 al 22 ottobre si è tenuto a Parigi un convegno sul tema ” Santé humaine et action sociale -
Education pour une citoyenneté et un développement durable “ a cui hanno partecipato 9 dirigenti scolastici in veste di rappresentanti dei vari Stati europei, (compresa la Turchia), tra i quali la nostra preside Cinzia D’Altorio. Dall’incontro è emerso che l’educazione alla salute non deve essere imposta come una disciplina scolastica, ma come un campo d’insegnamento trasversale che mette in gioco tutte le discipline e il personale scolastico.
Dal confronto, (avvenuto in lingua francese e non in inglese come ci si aspetterebbe), è emerso che migliorare lo stile di vita, e implicitamente la vita dei ragazzi, è un’emergenza di tutti gli Stati, tuttavia la modalità in cui ciò avviene è diversa per ogni Stato.
Si è stati concordi nell’affermare che i docenti, per essere capaci di proporre ai giovani un migliore stile di vita, devono dapprima essi stessi seguire dei corsi di formazione. (Come accade in Francia per il progetto PROFEDUS).
Tuttavia la scuola non deve essere l’unico organo istituzionale ad occuparsi di ciò, ma deve cooperare con centri di aggregazione giovanile, con consultori, biblioteche, centri ricreativi, ecc…
I ragazzi delle scuole poi, non devono essere gli unici destinatari del messaggio delle istituzioni recante un migliore stile di vita, infatti si è proposta l’apertura anche agli adulti, in particolar modo alle donne, perché c’è il bisogno di migliorare l’identità individuale e di conseguenza sociale.
Se ogni individuo è migliore la società diviene migliore.

                Moira Di Paolo

E' uscito il numero di dicembre!!!


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