Una tetra foresta di rovi,
ogni mio passo mi ferisce e mi costringe esangue
mentre il buio mi divora...
ma se mi abbandono alla carezza della sera,
è solo per la speranza del sogno che mi possiederà...
Un sogno dolce, gentile, malinconico,
che mi difende arrendevole tra le sue braccia
e mi vince e mi quieta…
Ti prego, portami lontano
dove alcuna neve gela il mio corpo,
dove alcuna nebbia oscura la mia anima,
dove alcun dolore placa la mia ribellione.
Alessia D’Amico
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